mercoledì 18 giugno 2014

"... alora ti xè ciavà!"



Con il neologismo app s'intende una variante delle applicazioni informatiche dedicate ai dispositivi di tipo mobile, quali smartphone e tablet. Il termine deriva proprio dall'abbreviazione di "applicazione". Per maggiori informazioni, che non è il motivo per il quale ho scritto questo post, cliccate qui.
Oggi, per fare qualsiasi cosa serve una "app".
"Ci sono le app per geek, adatte a chi vive di serie tv, fantascienza, fumetti e cultura pop. Ci sono le app per chi ama stare in forma, corre tutti i giorni e vuole tenere sotto controllo quello che mangia e le app per chi è sempre in viaggio - ma anche per chi parte per una breve vacanza: l'app giusta può cambiarti la vita e tirarti fuori dai guai mentre sei fuori casa. Ci sono le app per la famiglia, quelle per intrattenere i bambini, per chi si geolocalizza sul divano e al correre preferisce arredare. E le app che rassicurano i maniaci del controllo, quelle per chi vuole tutto sotto mano e fa cento cose insieme."
Quanto in corsivo non è che un piccolo esempio di quello che si fa con le app.
Ed io che non ho le app, come farò?
Sembra essere tornati quando si sentiva dire:
"Turista fai da te? Ahi, ahi, ahi!".
Per esempio, a Venezia si potrà sentire un dialogo di questo tenore:
" ... ma ti gà la app?".
" .. no!".
"... alora ti xè ciavà!"

2 commenti:

Aliza ha detto...

e con il selfie come la mettiamo?? doppiamente c.... io quella parola non la scrivo per via dell'educazione ricevuta. Era la parolaccia dei miei tempi... adesso è tutto un app. anche in questo. ciao

Sergio ha detto...

@aliza: è sempre un'espressione volgare, però quando ci vuole ... ci vuole!
Comunque in veneziano è un modo poco forbito per significare che sei ... "spacciato"!!!