Nel Comune di Venezia uno degli assessorati porta questa dicitura: "Assessorato alle
attività culturali e per lo sviluppo del turismo". Ed allora io, ma anche
tanti altri veneziani ci chiediamo:
"Ma è proprio necessario sviluppare il turismo?". Non è che non
vogliamo che altri vengano a visitare la nostra città, ma desideriamo solamente
che il numero di visitatori rimanga entro un certo limite. Qualcuno,
senz'altro, obietterà che il turismo porta soldi ai veneziani. Niente di più falso.
Il
turismo fa arricchire solo certe categorie mentre il disagio è soprattutto dei
cittadini che non sono legati ad attività turistiche, e non sono pochi.
Un editoriale di Antonio Alberto Semi su il Corriere del
Veneto porta il titolo "Veneziaaffonda, ma nei soldi. Serve un Mose per il turismo - Pensiamo più ai cittadinie meno alle categorie" (clicca
sul titolo per leggere l'articolo).
Il titolo, molto forte, è oltremodo veritiero; stime di
Confindustria affermano che già oggi siamo invasi da venticinque milioni di
visitatori che, fra dieci anni, saranno quarantamila! Dove li mettiamo? Quali
saranno le conseguenze fisiche di una città delicata come Venezia, una città che,
già ora, perde pezzi a causa del moto ondoso e dei componenti
chimici prodotti dai moderni mezzi di navigazione, dalle piccole barche a
motore, ai motoscafi, alle grosse barche da trasporto per finire con le
"grandi navi"?
Scrive Semi : "
... Beh parliamo chiaro, una volta tante: io personalmente sono contro
il turismo in quanto distrugge senza dare, se non alle categorie interessate.
Non è solo un problema che appartiene a Venezia: l'Unesco oggi constata che,
quando attribuisce ad un luogo la prestigiosa etichetta di «Patrimonio
dell'umanità», provoca un effetto di richiamo massiccio di esseri umani, i
quali degradano il luogo. ... ".
Non si può che concordare con queste affermazioni.
I turisti che riempiono (è il verbo esatto e che rende bene
l'idea) la città di Venezia porteranno anche soldi (a pochi), ma consumano fisicamente le pietre che
calpestano e che tormentano con i loro "valigioni" rotolanti giù per
i ponti. Non si può più camminare; le
comitive bloccano le calli incuranti di chi viene loro incontro (restano
compatte come le legioni romane) ma anche di chi vorrebbe superarli ed andare
oltre. E non parliamo dei vaporetti sempre pieni in ogni stagione; valigie e zaini
enormi ti bloccano e loro, incuranti, continuano a fotografare; sembra che
vengano a Venezia solo per fotografare.
"Penso" -scrive ancora Semi- " che l'attenzione degli amministratori
andrebbe concentrata, più che sul turismo, sul come ridurlo". Parole
sacrosante!!! Ed allora perché esiste un assessorato per "lo sviluppo del
turismo"? Dovrebbe, invece, essercene uno per " la riduzione del
turismo"!
Perché il Comune deve spendere
(sono soldi anche miei) per incentivare il turismo; perché deve sovvenzionare
eventi che poi portano guadagni ad altri? Che se li paghino costoro gli
eventi! Ed il degrado della città, a
cominciare dalle immondizie che producono queste masse di turisti, chi lo paga?
I veneziani naturalmente!
Basta! Non ne possiamo più!
2 commenti:
En français on appelle cela "pousser un coup de gueule".
J'espère ne pas rentrer dans ce cadre, bien nocif en effet pour la cité, venant régulièrement un mois par an à Venessia procédant avec respect et passion pour rencontrer la ville et ses vénitiens.
(Je me suis même mise à prendre des cours d'italien pour faciliter les échanges.)
Et il est vrai que je suis navrée de voir ces hordes d'humains à la queue leu leu ne profitant aucunement de l'histoire et de la beauté de cette cité d'exception, ne parlons pas de l'arrivée monstreuse des grandi navi.
mes amitiés niçoises
Martine de sclos
Completamente d'accordo, Sergio. Ci vorrebbe più rispetto da parte dei turisti e Martine lo esprime molto bene. Se tutti fossero come lei (e modestamente come me) ci sarebbero molto meno problemi. So che c'è stata una manifestazione per le grandi navi e ne hanno parlato anche i TG francesi. Quando vengo a Venezia, arrivo all'aeroporto di Treviso e poi prendo una navetta sino a Venezia. Perché non si possono fare della navette acquee lasciando le navi da crociera fuori del bacino di San Marco. Ho poi sentito dire che il Comune avrebbe proposto di mandare le navi a Marghera, ma allora dovrebbero passare per il canale dei petroli (sempre che io non mi sbagli) e, se dovesse succedere un incidente con una petroliera, altro che il Giglio....
Ciao e spero che il concerto si sia passato bene.
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