Per i non addetti ai lavori è un po' troppo oneroso leggere le oltre cento pagine dell'accordo firmato dai sindacati, esclusa la FIOM, ed allora il Corriere propone uno schema.
È stata una vittoria del SI ed una sconfitta dei NO?
Naturalmente tutti -industriali, politici e sindacalisti- devono dire la loro: Marchionne è soddisfatto (manterrà ora gli impegni?), la Marcegaglia pure, i destrorsi sono addirittura entusiasti. mentre i sinistrorsi, come sempre, si dividono.
2.735 voti, pari al 54,05%, per il SI.
2.325 voti, pari al 45,95%, per il NO
Andando nel dettaglio:
Al seggio 5, quello degli impiegati: su 449 iscritti hanno votato in 441 e 421 hanno votato a favore dell'accordo.
Nel conteggio complessivo dei soli operai, il sì ha prevalso pur se per soli 9 voti!!!
Al montaggio e alla lastratura (dove le conseguenze dell'intesa potranno portare fino a 10 ore continuative di lavoro) si è registrato il 53% di no.
Conclusione: ha vinto il SI e, contemporaneamente, il NO non è stato sconfitto.
Il futuro non sarà facile.
1 commento:
Chi ha votato per il sì l'ha fatto per necessità.
Sono anni che ormai non faccio più parte di quell'azienda, e francamente una simile spaccatura non la ricordo.
Secondo me non ci sono nè vincitori nè vinti, ma da questo referendum bisogna trovare la forza e la volontà (soprattutto) di ripartire,senza più arroccarsi sulle posizioni precedenti, e questo non solo da parte di maestranze e rappresentanze sindacali...
E' vero, sarà dura ma non impossibile.
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