domenica 26 aprile 2009

Il “teatrino” del 25 aprile.

Dopo quattordici anni partecipa per la prima volta ad una manifestazione che ricorda il 25 aprile “Festa della Liberazione” che, però, vorrebbe chiamare “Festa della Libertà” e, chissà perché!

Ho letto il discorso che Berlusconi ha fatto ad Onna e devo dire che, finalmente, sembra che qualcosa stia cambiando; ho detto sembra! E poi ci sono voluti, come detto prima, molti anni perché arrivi a queste conclusioni. Ma sarà proprio di sua mano questo discorso, oppure ha dovuto digerirlo “obtorto collo” per pura e semplice convenienza? Siamo in procinto di andare alle urne e, quindi, sapendo che l’uomo è bravo nel presentare la sua immagine (anche con il fazzoletto della Brigata Maiella), ho qualche dubbio che queste parole siano sincere.

Ha fatto … “resistenza” per quattordici anni (vedi la vignetta di Giannelli su Il Corriere), fino a pochi giorni fa, ed ora, tutto d’un tratto, cambia idea! Sarà trita e ritrita, ma quella del “lupo che perde il pelo, ma non il vizio” è proprio adeguata in questa occasione.

Posso pensare che sia tutta una “messa in scena”, un “teatrino”?

E poi ci sono i suoi “sodali” che giocano con le virgole e che fanno precisazioni e dichiarazioni che non convincono. Proprio ieri Gasparri, in una dichiarazione al TG1, è tornato a parlare di “Festa della Libertà”: una “libertà” oggi ed una “libertà” domani, finisce per diventare qualcos’altro!

Anche il ministro della difesa, forse (e dico “forse”), per il suo incarico istituzionale, ha impostato il suo messaggio solo sul ruolo avuto delle forze armate; importantissimo questo, non lo nego, ma una parola sui partigiani poteva dirla! O si pretende troppo di chi ha un’ascendenza politica ben determinata.

Il 25 aprile, a Venezia è anche la festa del santo patrono, san Marco, ed è tradizione, da parte degli uomini regalare un bocciolo di rosa (“bocolo”) all’amata, tradizione che nasce da una bellissima leggenda che viene riportata anche su questo articolo de Il Gazzettino.

Ma sullo stesso articolo si assiste all’annuale lamentela dei fioristi contro gli abusivi perché ogni anno vendono sempre meno “bocoli” e di questo danno la causa appunto, in primo luogo, agli abusivi e poi ai veneziani che sono sempre di meno. Quest’ultima causa è anche vera, però non ammettono che, invece, dipende principalmente dalla loro esosità: sull’articolo dichiarano che il prezzo variava dai due ai cinque euro l’uno. Nulla di più falso: io, da un fiorista, ho speso sette euro per un “bocolo”, ed era il più economico!

6 commenti:

Aliza ha detto...

quella del lupo è la più giusta...sa
vendersi molto bene lo ha già dimostrato...
ciao A

Romina ha detto...

Ma sarà proprio di sua mano questo discorso, oppure ha dovuto digerirlo “obtorto collo” per pura e semplice convenienza? Convenienza, senza dubbio, come del resto è ovvio in politica. Sta facendo campagna elettorale, e poi è molto bravo perché è naturalmente estroverso, uno showman, e quindi tutto quello che dice sembra vero e sincero.

Mi sono persa i commenti di Gasparri, però ne sono lieta visto il livello intellettuale del soggetto in questione.

Gianna ha detto...

Proprio cari i "bocoli".


Comunque sia la sua popolarità è salita, purtroppo!

la signora in rosso ha detto...

perde il pelo e non il vizio.... sta giocando con la nostra vita, con l'Italia , con la nostra storia....le elezioni sono vicine!
Il bocolo è una bella tradizione...e i fioristi dovrebbero rispettarla e non sfruttarla!

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Parole pronunciate davvero con il cuore e con la testa o soltanto con cinismo? Mah...

Anonimo ha detto...

Una grande risulatto per Franceschini che se continua così farà veramente arrivare Berlusconi al 90% delle preferenze.