giovedì 29 maggio 2008

VENEZIA NON È UN ALBERGO DIFFUSO (2)

«Mi pare pericoloso che un intero centro storico diventi una stanza d'albergo. Questa è una proposta da discutere» dice Galan, il Presidente della Pegione Veneto.

Ma, allora, mi domando: “Perché ha fatto andare avanti questo disegno di legge? Se già dice che è modificabile, perché non vi ha provveduto prima, sentito il Comune di Venezia che è il diretto interessato?”

Dice un urbanista, Roberto D’Agostino: “ … Si dimostra ispirata ad una concezione "culturale" goffa in modo imbarazzante e ancora una volta offensiva verso lo spirito della città, quando consente la cosiddetta "dimora ospitale di Venezia", diciotto stanze, realizzabili anche unendo tre appartamenti, purchè in stile "settecento veneziano". Si dimostra subalterna ad una delle più potenti lobby che agiscono in città. E, imponendo a Venezia una decisione contraria agli interessi sia economici che sociali della città, dimostra ancora una volta come sussidiarietà e federalismo siano pure parole mai applicate proprio da chi le usa per ottenere consenso politico. …”

Sapendo che il principale fautore di questa legge è stato il leghista Zaia, non veneziano, si può supporre che sia un’operazione dettata dalla lobby degli albergatori, alla faccia del tanto esaltato federalismo! In più, come accennavo nel precedente post, può essere considerata una “vendetta” verso una città ed i suoi cittadini che, nella stragrande maggioranza, non hanno votato come il resto del Veneto.

Ed ecco gli articoli del Disegno di Legge Regionale che interessano:

Articolo 131 - Dimora ospitale veneziana

Nell'ambito della città di Venezia, in relazione alle peculiari caratteristiche urbanistiche e le particolari tipologie costruttive residenziali, è dimora ospitale veneziana la struttura ricettiva aperta al pubblico dotata di arredi in stile tradizionale o mobilio d'epoca, a gestione unitaria, situata nel centro storico della città insulare di Venezia ed assoggettata alle disposizioni di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004, e successive modificazioni ed integrazioni, oppure in immobili classificati quali residenza d'epoca. La dimora ospitale veneziana è composta da un massimo di diciotto camere, suite, junior suite e unità abitative ubicate in non più di tre unità immobiliari di uno stesso edificio, ciascuna con non più di otto camere, suite, junior suite e unità abitative. Le dimore ospitali veneziane non hanno dipendenze al di fuori dell'edificio. Le dimore ospitali veneziane, sono classificate con due, tre o quattro stelle se hanno le superfici, e cubature minime, i servizi ed i requisiti minimi obbligatori previsti dal provvedimento della Giunta regionale di cui all'articolo 53, per la classificazione degli alberghi a due, tre o quattro stelle. Alle dimore ospitali veneziane si applica, per tutto quanto non previsto dal presente articolo, la disciplina per le strutture ricettive alberghiere di cui all'articolo 24.

Articolo 132 - Dipendenze veneziane

Limitatamente al centro storico della città insulare di Venezia, le strutture ricettive alberghiere e gli affittacamere possono avere dipendenze ai sensi dell'articolo 30, comma 1, eventualmente ubicate anche a più di duecento metri di distanza in linea d'aria dalla sede principale, purché all'interno del medesimo sestiere.

Rimando al post precedente per firmare la petizione di cancellazione di questi articoli.

Clicca qui per approfondire con gli articoli de Il Gazzettino di oggi sull’argomento.

3 commenti:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Firmata!

Romina ha detto...

Purtroppo il Dio-denaro s'impone su tutto, e questo infonde molta tristezza.
Non è facile vivere in una città che viene sfruttata al massimo per fini turistici.

Elena ha detto...

Caro Sergio
siamo pronti a dare battaglia su questa legge regionale. per fortuna c'è ancora la possibilità (chissà per quanto... c'è infatti in discussione in consiglio anche una proposta di legge della lega che vuole rivedere il ruolo dell'opposizione) per l'opposizione di fare ostruzionismo oppure di proporre emendamenti. anche il comune è con noi, vedrai che non passerà facilmente questa proposta.