lunedì 5 febbraio 2007

Don Armando Trevisiol: un prete che non si ferma.

Don Armando Trevisiol è un sacerdote molto conosciuto a Mestre ed a Venezia, anche al di fuori degli ambienti cattolici.

Io non lo conosco personalmente, ma solo attraverso le sue opere, che, penso, sia giusto farle conoscere anche oltre l’ambito del comune di Venezia.

Questo sacerdote ha retto la Parrocchia dei SS. Gervasio e Protasio a Carpendo, nell’ambito di Mestre, per parecchi anni e, da poco, ha dovuto lasciarla per … “limiti d’età”. E fin qui la sua storia è molto simile a quella di moltissimi altri preti. Ma, non è … andato in pensione; nessuno se l’aspettava. Negli anni passati, pur continuando a reggere la parrocchia, ha messo in piedi delle vere e proprie “istituzioni” a favore di chi si trova in difficoltà per i più disparati motivi.

Ha iniziato con la costruzione di un centro, chiamato “Don Vecchi“ in memoria di un altro sacerdote, per ospitare anziani autosufficienti e no; poi sono venuti su il “Don Vecchi bis” ed anche il “tris”! Nel frattempo ha organizzato i negozi ed i magazzini solidali nei quali non viene regalato nulla, ma è pagato quello che uno può; si va dai generi alimentari ai vestiti ed al mobilio. Il tutto funziona a meraviglia, già da alcuni anni, con l’aiuto di parecchi volontari.

Ovviamente, poiché Don Armando trasformava i progetti in realtà, di solito in breve tempo, ha sempre trovato chi lo aiutava, a cominciare dai suoi parrocchiani, ma non solo; singoli privati, associazioni varie ed anche il Comune di Venezia hanno contribuito alla crescita dei vari progetti.

Nessuno credeva che questo prete, una volta in “pensione”, si sarebbe fermato, e così, infatti, non fu.

Leggo su “Gvonline” (vedi articoli 1 e 2) che ha già in mente qualcos’altro: alla fine dell’anno inizierà a funzionare il nuovo ospedale di Mestre, un ospedale che sarà all’avanguardia, anche per la tecnologia -ma non solo- e che, quindi, attirerà pazienti da altre regioni. All’interno dell’ospedale stesso sono previsti dei "posti alberghieri” per i parenti dei pazienti non residenti, posti gestiti da privati, che costeranno una cifra non alla portata di tutte le tasche. Il nuovo complesso ospedaliero è stato costruito con la formula del “project financing” cosa che fa sì che tutti i servizi siano in mano ai privati che, in questo modo, recupereranno i capitali investiti.

Che cosa è venuto in mente a Don Armando, avendo avuto in regalo un terreno agricolo, proprio nei pressi del nuovo ospedale, di diecimila metri quadrati? Costruire un qualcosa che, almeno in parte, possa considerarsi una foresteria per i parenti dei pazienti ovviamente a buon prezzo; si parla di dieci euro il giorno. C’è già il nome: “Il samaritano”. Bella, bellissima idea alla quale tutti plaudono, però … . C’è sempre un però! Trattandosi di terreno agricolo è necessaria una “variante urbanistica” cosa a carico del Comune. L’assessore dice di voler vederci chiaro, non tanto nella proposta di don Armando, quanto nella destinazione di tutte le aree nei pressi dell’ospedale. (Vedi articolo)

Il complesso ospedaliero andrà a pieno regime nei primi mesi del 2008 e se, nel frattempo, non si sbloccherà l’iter burocratico chissà quanto dovrà attendere l’anziano ex parroco.

Non rimane, quindi, che augurare a don Armando di vedere partire, e concludere, presto l’iter burocratico; al resto ci penserà lui!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Un buon esempio di sano e utile attivismo. E' giusto metterlo in luce.

Cuca ha detto...

Sono contento che ci sia qualcuno che lo aiuta.
Qui da me un prete del genere esisteva ma non era molto ben visto dalle gerarchie ecclesiastiche, anzi...
Intanto, anche dopo la sua morte, i suoi progetti sono vivi e vegeti.